La situazione attuale di pandemia ha certamente segnato il bisogno per le imprese di incentivi per la ripartenza, che poi rappresentano il macro-argomento della finanza agevolata, ed in particolare per quanto riguarda la possibilità di affacciarsi a mercati più floridi come quelli esteri.

Il Governo nei mesi scorsi si è mosso deliberando il Decreto Cura Italia, con una serie di provvedimenti per la ripartenza del settore imprenditoriale italiano.

Con questo articolo andremo a schematizzare i principali incentivi per l’internazionalizzazione delle pmi italiane.

Bando per l’internazionalizzazione delle PMI: il patto per l’export

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale ha coniato il suscritto “patto per l’export“, ossia una manovra che Di Maio ha lanciato grazie alla collaborazione tra Governo, Regioni ed enti, atta a rilanciare il settore Made in Italy e promuoverlo nel resto del mondo tramite sei pilastri strategici commerciali e modelli di vendita innovativi. Per questo patto sono stati stanziati 1.4 miliardi di euro.

Uno dei punti fondamentali su cui fanno leva i bandi per l’internazionalizzazione delle imprese italiane è istruire gli imprenditori sull’importanza dei canali digitali, efficace metodo di branding.

Altri pilastri del patto sono i canali di vendita ritenuti universalmente più efficaci in un periodo come quello che stiamo vivendo attualmente. A questo proposito, si nota quindi sia l’importanza dell’e-commerce , ma anche la partecipazione ad eventi e fiere.

Fondamentale per il patto è focalizzarsi sulla formazione ed informazione delle aziende italiane grazie allo sviluppo di figure come il Temporary Export Manager ed il Digital Export Manager.

Il patto per l’export per favorire le imprese italiane premia i settori che in Italia non sono ancora così sviluppati come ad esempio quello delle innovazioni tecnologiche e della digitalizzazione.

Il modello inoltre mette a disposizione la cosiddetta finanza agevolata, ovvero lo stanziamento di contributi a fondo perduto e contributi per le start–up, attraverso tutti questi bandi dedicati appunto all’internazionalizzazione delle PMI.

Il MAECI ha messo a disposizione un e-book come guida per la ripartenza delle PMI, attraverso il quale si ha immediatamente accesso a tutte le informazioni sui servizi che il Governo, gli enti e le Regioni hanno studiato per il sostentamento dell’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Contributi per l’export e l’internazionalizzazione delle imprese

Sono previsti diversi piani di finanziamento, ma soprattutto è di fondamentale importanza sottolineare che ci si può accedere senza la necessità di una garanzia.

I diversi tipi di incentivi destinati all’internazionalizzazione delle piccole medie imprese italiane, sono applicabili ai campi menzionati dal patto per l’export.

Il tasso dei finanziamenti è agevolato, pari cioè al 10% del tassi di riferimento dell’unione europea (0.078%) e fino al 31 dicembre 2020, le imprese possono avere accesso agli incentivi senza presentare alcun tipo di garanzia, ed ottenere fino al 50% del finanziamento a fondo perduto.

Procediamo facendo una carrellata sui servizi finanziabili:

Bandi per la patrimonializzazione delle imprese

E’ un sostegno messo a disposizione delle PMI costituite in forma di società di capitali che nell’ultimo triennio hanno visto il 35% del loro fatturato, realizzato all’estero, ossia imprese che hanno già adeguatamente sviluppato il settore export nel loro modello d’impresa. Il finanziamento copre il 40% del PN dell’azienda ed il massimo importo finanziabile è di 800.000 €

Presenza alle fiere internazionali

Il finanziamento interessa le spese legate alla presenza delle imprese in fiere internazionali (in paesi extra UE). Sono sostenute da questo contributo per l’internazionalizzazione, le uscite di cassa relative all’area espositiva, spese di trasporto, spese promozionali e le spese per le consulenze.

Il finanziamento può coprire il 100% delle uscite, fino al massimo del 15% dei ricavi dell’ultimo anno di esercizio e la soglia massima erogabile per questa sovvenzione è di 150.000 €

Contributi per programmi di inserimento nei mercati esteri

Coprono le spese relative alla realizzazione di spazi quali uffici, show room, negozi, o centri di costumer care localizzati extra UE ed anche le spese accessorie per la promozione.

Sottolineiamo che tale agevolazione è riservata alle imprese che abbiano alle spalle almeno due bilanci di esercizio approvati.

Come il precedente, il fondo finanzia il 100% delle uscite, ma con il limite del 25% sul fatturato del biennio. L’importo erogabile va da un minimo di 50.000 fino ad un massimo di 4.000.000 €.

Bandi e contributi per investimenti in e-commerce

Questi incentivi a favore dell’internazionalizzazione delle imprese, finanziano sia la creazione di una propria piattaforma, sia le spese legate all’iscrizione e gestione dei Marketplace per il commercio elettronico.

Anche qui il servizio è attivo per le società di capitali che hanno depositato almeno due bilanci di esercizio, per un importo massimo di 450.000 euro se riguarda la realizzazione di una piattaforma, mentre 300.000 euro per l’inserimento nei Marketplace. L’importo minimo invece è fissato a 25.000 euro.

Bandi per investimento in figure di Temporary Export Manager

Anche in questo fondo per l’internazionalizzazione delle imprese, la domanda è riservata a società organizzate in spa, sapa, srl o srls con almeno due bilanci approvati. La copertura è sulla totalità delle uscite preventivate con un tetto massimo del 15% sui ricavi medi degli ultimi due esercizi. Il massimo erogabile è 150.000 euro, sempre con un minimo di 25.000 euro.

Contributi e finanziamenti di sostegno per gli studi di fattibilità

Per favorire gli studi sulla fattibilità degli investimenti destinati a marcare la presenza sui mercati esteri, è messo a disposizione un aiuto che copre sia le spese personali, sia viaggi e soggiorno all’estero.

Vengono destinate somme per un importo di 200.000 euro per studi legati ad investimenti commerciali, mentre 350.000 euro per studi di fattibilità riguardanti investimenti produttivi.

Programmi di assistenza per le operazioni di export e internazionalizzazione

Costituiscono contributi per l’internazionalizzazione delle PMI, che vanno a coprire la formazione del personale in loco. Il fondo copre il
100% delle spese, fino al 15% dei ricavi degli ultimi due bilanci approvati, con un massimo finanziabile di 300.000 euro.