Ti sarà certamente capitato di sentir nominare i codici ATECO, ma cosa sono? A cosa servono?

In pratica, si tratta di un codice alfanumerico identificativo, attribuito a tutte le attività economiche in fase di attivazione e, poi, operative. Conoscere il codice ATECO di un’attività è importante per questioni burocratiche e contabili, ma anche per effettuare statistiche; conoscerlo quindi è di fondamentale importanza soprattutto per i lavoratori autonomi e per tutte le attività svolte in forma d’impresa.

Ecco qui una guida semplice e intuitiva, che chiarirà alcuni importanti aspetti: ti spiegherà cos’è il codice ATECO, illustrando le differenze tra i codici ATECO delle diverse attività, incluse le varie possibilità di scelta a disposizione.

Cos’è il codice ATECO

L’ATECO (ATtività ECOnomiche) è un codice identificativo costituito da lettere e numeri. Ogni volta che viene aperta una nuova attività, la Camera di Commercio identifica un codice ATECO, a seconda dell’attività svolta.

Nato nel 2007, serve per semplificare la gestione di alcuni parametri da parte della Pubblica Amministrazione. In questo modo, le diverse mansioni vengono classificate in modo più omogeneo, per garantire maggiore equità nella determinazione di contribuzione e fisco.

Inoltre, l’uso dei codici ATECO agevola le rilevazioni statistiche periodiche, effettuate regolarmente dall’ISTAT.

Non riguarda solo le singole aziende che svolgono un’attività economica, ma include anche tutte le associazioni e i lavoratori autonomi con partita IVA.

Codice ATECO attività

Il codice ATECO delle attività costituisce uno strumento fondamentale per le pubbliche amministrazioni, poiché rende più efficiente il funzionamento delle attività economiche. Oltre a inquadrare una determinata categoria professionale, serve per identificare i diritti e i doveri a livello fiscale e contributivo, ma anche il calcolo previdenziale.

Inoltre, è molto utile per certificare in maniera intuitiva la mansione svolta e avere relazioni commerciali di qualsiasi tipo con enti pubblici e privati. Costituisce un aspetto imprescindibile per la partecipazione ai bandi pubblici: viene indicato tra i requisiti e sancisce l’ammissibilità (o, al contrario, inammissibilità) ad una determinata procedura.

Quale codice ATECO scegliere

Vi sono alcuni casi, stabiliti dalla legge, per cui il codice ATECO è indispensabile. Eccole indicate nello specifico:

Apertura di una partita Iva

Una volta stabilito il codice della tua attività, dovrai poi comunicarlo all’Agenzia delle Entrate. Potrai essere soggetto a normali controlli periodici, effettuati per verificare il rispetto delle norme fiscali;

Richiedere la Dia

Cioè la dichiarazione di inizio attività, generalmente realizzata da un commercialista;

Poter essere profilati dall’INAIL

L’INAIL, tra le altre cose, si appoggia proprio al codice Ateco di un’attività per identificare il livello di sicurezza della mansione svolta da ogni dipendente dell’azienda.

Chiaramente ogni variazione dell’attività economica e, di conseguenza, del codice ATECO dell’attività deve essere comunicata il prima possibile al Fisco ed agli enti di riferimento; ricordati di farlo perché l’omessa dichiarazione comporta una sanzione.

Come funziona un codice ATECO

Il codice ATECO è costituito da lettere e numeri; le prime identificano il settore economico di pertinenza, mentre i secondi (variano da 2 a 6 cifre) indicano alcuni sottogruppi, come le divisioni, articolazioni, sottogruppi e categorie.

Ad esso corrisponde una precisa categoria di rischio individuata dall’INAIL, che può essere alta, media o bassa. Di conseguenza, ogni attività avrà specifiche misure di sicurezza per locali e dipendenti, compresa la parte di formazione a tema.

Che cos’è, in pratica, il codice ATECO?
E’ una sorta di carta di identità, che in maniera schematica e immediata riconduce alla tipologia di lavoro svolto e alle eventuali problematiche connesse.

Vi sono alcuni casi in cui vengono svolte più di una attività produttiva: in questo caso si identificano un codice ATECO primario, relativo a quella che contribuisce in percentuale maggiore al valore aggiunto, e un codice ATECO secondario, con cui si fa riferimento a tutti gli altri.

Quali criteri per determinare il codice ATECO?

Per poter scegliere il codice ATECO dell’attività nella maniera più inerente possibile, bisogna innanzitutto descrivere il proprio lavoro in maniera lineare.

Esistono molte declinazioni: se non dovesse esservi una specifica proposta, come già visto, è possibile inserirne una seconda. In ogni caso, si fa riferimento al sito dell’ISTAT, dove sono presenti tutti i codici, con relative descrizioni.

Oltre a questo, un esperto saprà supportarti al meglio per proporti quello che si adatta al meglio alle tue necessità, considerando l’inquadramento fiscale e previdenziale. In questo modo, potrai evitare le spiacevoli conseguenze derivanti da un errato inquadramento, e sarai in grado di scegliere il codice ATECO senza alcun tipo di problema.

Scegliere codice ATECO

Una casistica fondamentale nell’identificazione del codice ATECO di un’attività riguarda il regime forfettario. Dal 2019 è stata apportata una modifica alla normativa, in base alla quale il fatturato, pari a 65.000 euro, è uguale per tutti i contribuenti.

In questi casi, quindi, scegliere bene il codice ATECO ha un’importanza fondamentale: l’identificazione della dicitura alfanumerica, infatti, determina un coefficiente di redditività ben preciso.

Sbagliare questa scelta può portare a un inquadramento errato dal punto di vista fiscale e contributivo, oltre che tradursi in un eventuale incompatibilità, nel caso in cui tu faccia parte di un determinato ordine professionale a cui doverti iscrivere per esercitare l’attività.